Anna Wintour, giornalista di moda britannica, direttrice di Vogue America, con il suo caratteristico look con bob e i grandi occhiali da sole scuri, è una delle più potenti donne del mondo della moda.
Si dice che il personaggio di Miranda Priestley interpretato da Maryl Streep ne “Il diavolo veste Prada”, sia ispirato proprio a lei.
Molto temuta e considerata inavvicinabile, comincia a lavorare come giornalista di moda a 16 anni.
Durante il suo colloquio da Vogue, le viene chiesto dall’allora direttrice Grace Mirabella che posto avrebbe voluto ottenere, lei rispose “il suo”.
Nel 1988 diventa direttrice di Vogue America e nel 2013 ottiene anche la carica come direttrice artistica di Condé Nast.
Molto amica di Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia, siede con lei in prima fila alle sfilate più prestigiose.
Nel 2009 le viene dedicato un documentario “The September Issue”.
Per girare questo documentario, le telecamere hanno seguito per mesi la Wintour ad incontri di lavoro e fashion week, assistendo a tutti i passaggi dedicati alla produzione del numero di Settembre di Vogue.
Il numero di Settembre è il numero più importante dell’anno perchè considerato come il “Capodanno” delle riviste di moda.
In questo documentario si evince quanto sia importante il giudizio di questa donna verso gli stilisti, è lei infatti che spesso guarda le collezioni in anteprima e ne esprime aspre critiche.
Inoltre è ben evidente il fatto che sia lei a scegliere quasi tutto quello che verrà poi pubblicato.
A questa figura, molto amata e odiata allo stesso tempo, non mancano le critiche.
Viene spesso presa di mira dagli animalisti a causa della sua forte passione per le pellicce.
Ma non è questo il fattore che suscita più scalpore, infatti, Anna Wintour non ha un amore particolare per la moda italiana, cosa che non va giù a molti stilisti.
Ella in alcune occasioni, ha addirittura lasciato Milano prima della fine della Fashion Week, negando la sua importante presenza a chi avrebbe sfilato gli ultimi giorni, tra cui Armani, molto deluso dal comportamento della Wintour, essendo uno dei maggiori investitori di pubblicità su Vogue.
Altra forte critica volta alla Wintour è il fatto che prediliga, per i suoi servizi, modelle estremamente magre, ella però si difende così: “In America è l’obesità ad essere una piaga sociale e non l’anoressia, invece di soffermarsi troppo su quest’ultima bisognerebbe promuovere interventi contro i disturbi di sovralimentazione e a favore dello sport”.
(Ovviamente queste cose dette dalla Wintour vanno prese con le pinze, non bisogna nemmeno eccedere nella magrezza, bisognerebbe essere moderati, fare sport ed essere attenti all’alimentazione, senza però privarsi totalmente delle cose “buone” :p basta non eccedere).
La Wintour, inoltre, ha influenza anche sui grandi eventi della moda come il MET Gala, tanto da aver ottenuto anche un’ala del museo con il suo nome.

Met Gala 2013
Che ne pensate di Anna Wintour? Provate più “amore” o “odio” per questa icona di moda?
Vi lascio con questa bellissima illustrazione di Joana Avillez e alcune foto.

J. Avillez illustration

Anna Wintour con sua figlia Bee Shaffer
Un bacio